Posted by : Unknown domenica 16 giugno 2013

Qualche tempo fa si cominciò a parlare di questo interessante progetto in cui c'era come protagonista la nostra cara e amata Google. Oggi la società stessa ufficializza 'Project Loon', ossia una tecnologia sperimentale per l'accesso ad internet attraverso palloni aerostatici.

Il progetto è costituito da un'idea di base davvero rivoluzionaria e dalle grandi potenzialità, esso prevede un anello di palloni che volano intorno al nostro pianeta sfruttando i venti stratosferici, in modo tale da offrire l'accesso ad internet alle aree rurali, remote e poco servite della terra, oppure essere d'aiuto dopo un qualche disastro naturale.

Infatti sono molteplici i fattori che sul nostro pianeta ostacolano la diffusione della connessione ad internet, a questi poi si aggiungono anche gli eccessivi costi. Al giorno d'oggi, in molti paesi dell'emisfero meridionale, il costo di una connessione ad internet e superiore a quanto una persona riesce a guadagnare in un mese. E' da qui quindi che nasce l'idea di Google.


Pensiamo che sia effettivamente possibile costruire un anello di palloni che volano attorno al globo sfruttando i venti stratosferici e forniscono l’accesso a internet ai territori sottostanti. Siamo davvero solo agli inizi, ma abbiamo costruito un sistema che utilizza palloni sospinti dal vento a un’altitudine doppia rispetto a quella utilizzata dagli aerei commerciali, per fornire l’accesso internet a terra a una velocità simile a quella delle attuali reti 3G o ancora più veloce.
Quindi speriamo che i palloni possano diventare un’opzione per connettere regioni rurali, aree remote o malservite e per contribuire a rendere possibili le comunicazioni in caso di disastri naturali. L’idea può sembrare un po’ folle — questa è una delle ragioni per cui abbiamo chiamato il progetto Loon [che in inglese significa ‘matto’] — ma le basi scientifiche sono solide.
I palloni, con la loro naturale eleganza, presentano alcune sfide. Molti progetti hanno preso in esame la possibilità di usare piattaforme ad alta quota per fornire accesso a internet in aree fisse del terreno, ma cercare di rimanere fermi in un posto richiede un sistema molto costoso e complesso. Per questa ragione, l’idea che abbiamo perseguito prevede di lasciare i palloni liberi di fluttuare nei venti. Tutto quello che dovevamo fare era capire come controllare il loro movimento in cielo. Ora abbiamo trovato un sistema per ottenere questo risultato, usando solo il vento e l’energia solare: possiamo muovere i palloni su e giù per prendere le correnti dei venti nelle quali vogliamo che viaggino. Questa soluzione ci ha portato a un nuovo problema: come gestire una flotta di palloni che navigano intorno al mondo in modo che ciascun pallone si trovi nella zona in cui vogliamo che siaal momento giusto. Stiamo risolvendo questo problema con alcuni algoritmi complessi e molta potenza di calcolo .

A questo punto abbiamo bisogno di un po’ di aiuto: questo esperimento richiederà ben più del nostro solo team. Questa settimana abbiamo avviato un progetto pilota nella regione di Canterbury in Nuova Zelanda con 50 ‘sperimentatori’ che proveranno a connettersi ai nostri palloni. Questa è la prima volta che abbiamo lanciato così tanti palloni (in effetti, 30 in questa settimana) e che cerchiamo di connettere così tanti ricevitori a terra; impareremo molto per migliorare la nostra tecnologia e il design dei nostri palloni.
In futuro vorremmo creare altri progetti pilota in paesi che si trovano alla stessa latitudine della Nuova Zelanda. Vogliamo anche trovare dei partner per la fase successiva del nostro progetto; non vediamo l’ora baloon1di ricevere riscontri e idee dalle persone che stanno lavorando da ben più tempo di noi sull'immenso problema di offrire l’accesso a internet nelle aree rurali e remote. Immaginiamo che un giorno potrete usare il vostro telefono cellulare con il vostro gestore per collegarvi ai palloni e avere la connessione nelle aree in cui oggi non c’è proprio.

 

 Dobbiamo comunque dire che questo tipo di tecnologia è ancora in una fase altamente sperimentale e ci vorrà ancora molto tempo per vederla realmente applicata, anche se ci sembra interessante e promettente. Nel caso fosse interessati a controllare i progressi del progetto, qui c'è la pagina ufficiale Google+.

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